Uno dei tanti incontri quotidiani. Apparentemente normale. "Come stai" "cosa fai"...
Ma quella frase conclusiva "viviamo in una valle di lacrime".
Non so perché. Mi ha colpito.
Mi ha fatto riflettere. Eppure quante volte lo abbiamo sentito.
Non è così. Non accetto l'idea di rassegnarmi al fatto che sia davvero così.
Piangi quando sei sconfitto, rassegnato.
Piangi quando non hai più nulla da dare, da giocare.
Quando non vedi una prospettiva, una via di uscita.
Quando la sera non é, nel cuore, preludio di un giorno migliore.
Non è così per questa valle. Non piange. O forse si, ma in un altro senso.
Piange perché sa di valere molto.
Sa di avere molte ricchezze, molte risorse.
Sa di essere abitata da gente semplice e forte. Libera. Che non si rassegna.
É un pianto che diventa speranza.
Un pianto che smuove gli animi, le coscienze, i cuori, le menti, le braccia.
Come fare a passare dall'idea di una valle rassegnata ad una valle che reagisce, si anima, combatte?
Credo semplicemente ritrovando se stessa.
Credendo nelle proprie possibilità.
Che bello sarebbe riuscire a far emergere questa valle vera. Quella profonda.
Magari spesso assopita sotto un poco di cenere.
Che bello sarebbe unire le forze, le idee, le proposte.
Che bello sarebbe riuscir a valorizzare le energie di ciascuno.
L'entusiasmo dei giovani che vivono la stagione del coraggio e dei sogni. Quei giovani che faticano a trovare un lavoro, che non trovano fiducia, che sono andati lontani e, cresciuti, sono pronti a tornare.
Un patrimonio che non si può perdere.
Che bello sarebbe riuscire a valorizzare l'esperienza di molti. Quella intelligente, saggia.. Che capisce che il mondo é cambiato ma non abbandona chi oggi, giovane, deve essere protagonista. Li accompagna. Si fida.
Che bello sarebbe unire l'entusiasmo di chi mette a disposizione il proprio tempo e la propria passione nella associazioni. Quelle sportive, culturali, ambientali. Per i giovani e con i giovani. Nelle parrocchie, negli oratori.
Sarebbe molto bello.
Sarebbe il compito della politica.
Da soli é impossibile. Insieme, si può.
Un sorriso.
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